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Leggi, Regole e Morale

Nessuno è più schiavo di colui che si ritiene libero senza esserlo
(Johann Wolfgang Goethe)
Ma dove sta scritto che tutto quello che fa parte di leggi, regolamenti o diktat varii debba per forza essere giusto? Se io non ci credessi, se i miei intenti, le mie idee, i miei progetti andassero in un'altra direzione? Chi ha decretato per me come devo vivere la mia vita e chi ha stabilito qual'è la soluzione migliore? Perché non posso essere libera di uccidermi o di vivere come meglio credo e come più amo fare, se la mia indipendenza non si scontra con le esigenze degli altri? E soprattutto chi ha stabilito chi ha torto e chi ha ragione? In questo mondo dove tutto è deciso da pochi, le persone hanno scelto di spegnere il cervello e attivare la smart card su cui qualcuno ha registrato dati e pensieri in loro vece. Voglio liberarmi da questa condizione di "dipendente statale", non perché sono un'idealista ma semplicemente perchè, a quasi quarant'anni, sono stanca di avere sempre qualcuno che definisce per me quello che devo e non devo, posso e non posso. Prima mamma e papà, poi gli insegnanti, il datore di lavoro, gli amici che si sentono come il grillo parlante e ti riempiono la testa di dubbi e incertezze (starò sbagliando? Avrà ragione lui?) ed infine lo stato, le leggi scritte da quei quattro bastardi che tutto hanno a cuore tranne il mio bene. Adesso penso che tocchi a me, vivere la mia vita. Non capisco come facciate voi a non prendervela e a non sentirvi ingabbiati da questa società dalla morale ridicola e dai finti principi. A volte mi sento un alieno e forse lo sono: sono venuta al mondo nel momento sbagliato o nel posto sbagliato. Avrei dovuto nascere in un paese in guerra dove, con un fucile in una mano e un manifesto nell'altra, avrei potuto combattere qualche inutile battaglia idealista, almeno così sarei morta nell'illusione di aver vissuto.

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