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La stanza

Buttata in angolo come uno straccio vecchio, eccola lì, la mia anima: stropicciata, sporca, calpestata. Le ombre della notte, aggrappate ai muri della stanza, piantano le unghie nella pietra per non farsi lavare via dal sole mattutino; si insinuano nella mia coscienza e mi trasportano nel loro mondo alla rovescia dove nulla ha senso e tutto pesa. Sollevo lo sguardo per cercare traccia dei miei sentimenti ma la polvere che danza nell'aria mi offusca la vista e io non capisco se quello che tocco è amore o dolore o forse soltanto la proiezione dei miei desideri consumati dal tempo e dalla delusione.  Ne sfugge uno, consunto, stracciato, intravedo al suo interno un amore perduto, penso di aprirlo e ricordarlo ma la sua trama si sfalda tra le mie mani e svanisce nell'aria creando altra polvere. Ritraggo la mano e mi assale un senso di inquietudine.  Sento la gola secca in questa stupida giornata triste mentre la claustrofobia mi toglie il fiato tentando di soffocare anche gli ultimi luccichii di speranza. La mia anima è ancora lì, logora di delusione e sogni disattesi; la guardo con gli occhi di chi non mangia da giorni, la bramo come un amante infuocato desidera la sua musa ma la lascio lì, spaventata all'idea che mi si sciolga tra le dita. La guardo ed è ancora lei, immobile, la vedo chiaramente adesso ma più la osservo e più svanisce nel soffio mortale di quello che tu chiami amore.

Due anime

Stretto contro il petto dell'uomo il ragazzo si sentiva protetto; gli piaceva l'odore di dopobarba che emanava e gli piaceva sentire contro il viso quella pelle ruvida e bruciata dal sole quando l'uomo gli sfiorava la fronte con un bacio. La loro storia era cominciata non molto tempo prima, in una viuzza stretta e maleodorante dell'angiporto. L'uomo, che faceva il pescatore con il suo gozzo per poche monetine al giorno e per guadagnarsi un piatto di minestra calda la sera, aveva trovato il ragazzo seduto su una cassa di legno proprio fuori dal locale dove andava a bere una birra tutte le notti. Il ragazzo era biondo e sparuto, i capelli erano tagliati di fresco e profumavano di neonato ma il viso era rigato di nero dove le lacrime scendendo copiose avevano lavato via la polvere dalla sua pelle. Singhiozzava e lo fissava con quell'espressione spaventata e ansiosa di chi non sa cosa aspettarsi dal futuro prossimo, così l'uomo lo prese tra le mani come si fa con un uccellino ferito e, senza dire una parola, lo portò nella stanza dove viveva in affitto. Quella notte, quando il pescatore si svegliò di buon ora per cominciare la giornata lavorativa, il ragazzino si alzò insieme a lui e senza aprire bocca, lo seguì alla sua imbarcazione. Dopo aver controllato che tutto fosse a posto l'uomo tolse gli ormeggi e i due scomparvero piano piano alla vista. Quando il gozzo attraccò al suo posto, di ritorno dalla pesca mattutina, il ragazzo aveva un espressione serena e il viso tirato dal sonno. Scesero dall'imbarcazione e, una volta sulla terra ferma, l'uomo prese in braccio il suo piccolo amico e questo si abbandonò fiducioso contro di lui addormentandosi quasi all'istante. Da quel giorno li si può vedere ripetere lo stesso rituale ogni notte e girare mano nella mano, il gigante e il fanciullo,  ogni pomeriggio per i vicoli odorosi di sapori e salsedine, a mangiare frittelle fresche da una busta di carta, sempre senza proferire una parola. Non sono passate molte lune da quando si sono incontrati in quell'angolo dietro al porto, eppure sembrano già una famiglia, forse non si sono nemmeno ancora parlati con il loro strano modo di essere legati, ma di sicuro si sono riconosciuti tra gli altri e le loro anime, così stranamente assortite, hanno calzato alla perfezione l'una i vestiti dell'altra. 

Scelte

Mi sento come sospesa in un limbo maleodorante di dolore e di assurdità. Non so cosa fare, non so come comportarmi, mi sento ricattata ed è ingiusto. Come se le cose dipendessero da me. Sono tornata indietro di anni, sono tornata al periodo buio degli psicofarmaci e delle droghe, delle dipendenze e dell'annientamento di me stessa. La mia unica speranza è di ricostruirmi piano piano a modo mio senza dare retta a nessun altro che non sia il mio cuore come ho fatto finora perché lui non sbaglia mai, perché guardandomi indietro sento di aver compiuto le scelte giuste per me e non mi sono mai pentita di nessuna decisione presa in passato, facile o difficile che fosse. Questa sono io e non potrei essere diversa.

Corners - to be me

Tired to death to be this way.
Hold my hand and take me away
from this world of false dolls
who suck my mind and prevent my falls.
So I'll be stuck in my half-life
just tread my soul with boring knife
and you are not the climb to moon
but only a deal that will fade soon.