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Due anime

Stretto contro il petto dell'uomo il ragazzo si sentiva protetto; gli piaceva l'odore di dopobarba che emanava e gli piaceva sentire contro il viso quella pelle ruvida e bruciata dal sole quando l'uomo gli sfiorava la fronte con un bacio. La loro storia era cominciata non molto tempo prima, in una viuzza stretta e maleodorante dell'angiporto. L'uomo, che faceva il pescatore con il suo gozzo per poche monetine al giorno e per guadagnarsi un piatto di minestra calda la sera, aveva trovato il ragazzo seduto su una cassa di legno proprio fuori dal locale dove andava a bere una birra tutte le notti. Il ragazzo era biondo e sparuto, i capelli erano tagliati di fresco e profumavano di neonato ma il viso era rigato di nero dove le lacrime scendendo copiose avevano lavato via la polvere dalla sua pelle. Singhiozzava e lo fissava con quell'espressione spaventata e ansiosa di chi non sa cosa aspettarsi dal futuro prossimo, così l'uomo lo prese tra le mani come si fa con un uccellino ferito e, senza dire una parola, lo portò nella stanza dove viveva in affitto. Quella notte, quando il pescatore si svegliò di buon ora per cominciare la giornata lavorativa, il ragazzino si alzò insieme a lui e senza aprire bocca, lo seguì alla sua imbarcazione. Dopo aver controllato che tutto fosse a posto l'uomo tolse gli ormeggi e i due scomparvero piano piano alla vista. Quando il gozzo attraccò al suo posto, di ritorno dalla pesca mattutina, il ragazzo aveva un espressione serena e il viso tirato dal sonno. Scesero dall'imbarcazione e, una volta sulla terra ferma, l'uomo prese in braccio il suo piccolo amico e questo si abbandonò fiducioso contro di lui addormentandosi quasi all'istante. Da quel giorno li si può vedere ripetere lo stesso rituale ogni notte e girare mano nella mano, il gigante e il fanciullo,  ogni pomeriggio per i vicoli odorosi di sapori e salsedine, a mangiare frittelle fresche da una busta di carta, sempre senza proferire una parola. Non sono passate molte lune da quando si sono incontrati in quell'angolo dietro al porto, eppure sembrano già una famiglia, forse non si sono nemmeno ancora parlati con il loro strano modo di essere legati, ma di sicuro si sono riconosciuti tra gli altri e le loro anime, così stranamente assortite, hanno calzato alla perfezione l'una i vestiti dell'altra. 

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